laboratori itineranti di casa in casa

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laboratori a domicilio

Fatto e mangiato!

il labobatorio in breve

  • Età: dai 4 ai 12 anni.
  • Costo: 18 Euro a bambino
  • Durata: circa 2 ore.
  • Gruppi: massimo 7 bambini, minimo 3
  • Cosa si fa? Si cucina insieme.
  • E’ difficile? No, No, si cucina, si impara e soprattutto si mangiano cose buone!
  • I rischi quali sono? Non poter più cucinare senza aiuto!
  • Chi è la laboratorista? Maria Camerlingo.

laboratorio uncinetto e ferri da maglia

“Il più bel successo in cucina è riuscire a riempire lo stomaco con l’immaginazione”.

José Manuel Fajardo

Il laboratorio si propone di far conoscere ai bambini l’importanza di mangiare in modo sano ed equilibrato utilizzando ingredienti genuini e legati alla natura e alla stagionalità per farne  conoscere ai bimbi la grande versatilità e bontà. I messaggi non saranno teorici ed astratti ma veicolati dal gioco e dalla creazione di piatti che di volta in volta verranno scelto dai bambini, principalmente ci occuperemo di merende sane e soprattutto gustose , ma potranno essere realizzati anche piatti salti per un’allegra cenetta. I laboratori sono basati sul gioco e il divertimento m senza mai perdere di vista l'obiettivo principale di educare, fin dalla tenera età, ad una sana e corretta alimentazione I bambini divertendosi ed armeggiando con cucchiai e ciotole, scopriranno così la vasta varietà degli alimenti e impareranno ad impastare, mescolare, stendere e così via, sino a diventare dei veri e propri piccoli cuochi dando sfogo alla loro creatività!

“L’educazione è una cosa seria anche a tavola”.

Carlo Cracco

La pedagogia e il buon senso ci fanno capire molto presto una cosa semplice: è inutile ripetere ai bambini “mangia la verdura che ti fa bene!” Raccomandare con le parole è quasi inutile i bambini imparano da quel che vedono e quel che sperimentano. L’educazione alimentare “passa” attraverso il buon esempio e la pratica. E a tavola come in altri luoghi i conflitti si risolvono con le emozioni. Sperimentare in cucina è un ottimo modo per ancorare al cibo emozioni positive prima tra le quali il divertimento!

“La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella”.

Anthelme Brillat-Savarin

I bambini spesso, in contesti esterni alla propria casa, mangiano cibi che tra le mura domestiche rifiutano. “Come mai?”, si chiedono i genitori increduli. “Che cos’hanno di diverso le mie zucchine o le mie pere rispetto a quelle proposte in un laboratorio di cucina o a casa dell’amichetto?”. Nulla, naturalmente. La differenza non sta nel sapore, ma nel clima sereno, nell’assenza d’ansia, nel piacere di condividere un’esperienza con gli amici, nella voglia di provare a imitare le azioni dei compagni, nella leggerezza che apre le porte alla curiosità e all’apprendimento. Questo perché i gusti dei bambini non si formano sulla base dell’effettivo sapore dei piatti, o delle imposizioni e dei rimproveri, bensì sulla base delle emozioni che ogni alimento riesce a regalare, soprattutto quando lo si condivide con la famiglia o con gli amici. In altre parole, nell’infanzia il gusto è più “culturale” che “fisico”. Questo meccanismo potrebbe essere una specie di “necessità evolutiva” grazie alla quale ogni bambino ha potuto adattarsi alle abitudini alimentari della società e del luogo in cui è nato, nutrendosi di pizza o di cavallette, di riso o di pesce crudo, secondo le risorse disponibili in quel territorio, e accrescendo così le sue probabilità di sopravvivere.

“La vita è una combinazione di pasta e magia”.

Federico Fellini

I bambini che vivono nel nostro Paese non sono diversi dagli altri: amano i cibi allegri (pizza, patatine, gelati e cibi confezionati, che si scartano come regali) e quelli che confortano e rassicurano (pasta in bianco e cibi cremosi). Per lungo tempo noi adulti abbiamo frainteso questa “fame di emozioni” e abbiamo creduto che i bimbi fossero istintivamente portati ad adottare abitudini scorrette, che fossero semplicemente golosi, capricciosi e inappetenti. Abbiamo pensato dunque che il nostro compito di genitori o di educatori fosse quello di correggere questa cattiva inclinazioni con regole severe. Per convincere i nostri piccoli commensali a mangiare bene abbiamo cominciato a parlare di cibo come se si trattasse di un farmaco: “mangia che ti fa bene” è l’adagio che ha sostituito il vecchio “mangia che così diventi grande”. In realtà quel bisogno di emozioni a tavola va ascoltato e merita risposte affettuose, allegre; risposte capaci, tra l’altro, di liberare noi adulti dell’odioso ruolo del “genitore che controlla” a favore di quello del “genitore che condivide e accompagna”. È ottimo, ad esempio, legare gli ingredienti che si propongono a belle esperienze da condividere, per esempio gite nella natura, racconti, giochi, ricordi, esperimenti in cucina e così via. Un compito tutt’altro che gravoso, specie durante le feste. La frutta secca è un insieme di alimenti con un insostituibile valore nutrizionale che dovrebbero tornare a fare parte dell’alimentazione dei bambini, per esempio come merenda. Sono anche gli alimenti tradizionali del Natale, che fanno parte delle nostra cultura. Per presentarli ai bambini in modo vincente, possiamo usarli sia per cucinare sia per giocare insieme.


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Le regole

I nostri laboratori hanno delle regole.

Come in qualsiasi forma educativa anche i nostri laboratori di cucina prevedono regole.


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Come si svolge il laboratorio?

I laboratori si svolgono nelle case dei bambini che ci ospitano.
Quando si svolgono i laboratori?
Puoi prenotare il laboratorio con una semplice telefonata o una mail, una settimana prima. Puoi consultare la nostra pagina fb che propone laboratori tematici oppure proponi qualcosa che vorresti far fare ai bambini.
Quanto costano?
Hanno un costo di 18 Euro a bambino.
Il gruppo minimo tre bambini massimo otto bambini.
La durata è di circa 2 ore tra accoglienza, attività e saluto.

Ma i bambini non si annoiano a cucinare?

No, cucinare non è mai noioso in sé, può essere proposto in modo noioso, può più o meno piacere, ma come tutte le attività è divertente, rilassante, emozionante e allena la fantasia e il buon gusto.

A che età è indirizzata il laboratorio?
Dai quattro ai dodici anni. Le lezioni variano a seconda dell’età e si possono concordare anche con percorsi tematici proposti dai genitori. Possono limitarsi ad un incontro con la realizzazione dei biscotti, una torta, un antipasto, possono svilupparsi in più incontri dove si può migliorare le tecniche culinarie e realizzazione manicaretti sempre più raffinati.


Maria Camerlingo è la nostra laboratorista

Maria Camerlingo

Mi presento in due righe: ho 55 anni ed una figlia di 18. Nella vita sono impiegata alla Regione Emilia-Romagna. Da anni parallelamente coltivo numerosi hobbies in particolare maglia e uncinetto, ma anche cucina e creazione di gioielli. Svolgendo l’attività di baby sitter molto spesso ho utilizzato questa, ed altre tecniche, per “intrattenere” i bambini. E ho potuto constatare che se si insegna nel modo giusto, i bambini si appassionano. Il fatto di vedere realizzati oggetti da soli, con le proprie mani, procura molto soddisfazione, oltre a sviluppare capacità di concentrazione ed abilità manuali.



LAB-cucina naturale

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